Gli amanti

-Racconto illustrato-

(con A.I. e tecnologie chatGPT4 DALL-E)

"Quello che sto per affrontare è un argomento particolare, che può offendere la morale di qualcuno, eppure... tratta di un qualcosa universalmente temuto, ma universalmente praticato; praticamente le sue origini stanno tanto alla notte dei tempi come alla nascita del matrimonio. Ma avanziamo per piccoli passi: stiamo per addentrarci in uno dei lati più oscuri della nostra mente, dobbiamo muoverci con cautela. Per ora vi basti sapere che i testi sono stati elaborati da Emma Scinica, provengono dalle pagine del suo blog "Aura Sonora" e sono le righe che hanno ispirato la nascita di "OltreAmare" by Livio Amato Music. Buon sogno interiore!"

-Prefazione-

“C’è un solo tipo di trasgressione che può privare una coppia della propria relazione, della felicità e dell’identità: un’avventura. L’adulterio esiste da che è stato inventato il matrimonio, ed anche il tabù che lo riguarda. Infatti, l’infedeltà ha una tenacia che il matrimonio le può soltanto invidiare, al punto che questo è l’unico comandamento che viene ripetuto due volte nella Bibbia: una volta per l’azione e una volta per l’intenzione. Così, come conciliamo ciò che è universalmente proibito e tuttavia universalmente praticato? Questa è una definizione che mi piace di cosa sia il tradimento: un’avventura. Riunisce tre elementi chiave: una relazione segreta, che è l’essenza di un’avventura; un legame in varia misura emotivo e un’alchimia sessuale. Qui la parola chiave è alchimia, perché il brivido erotico è tale che il bacio che stai soltanto immaginando di dare può essere forte e seducente come ore e ore passate a fare l’amore. Come disse Marcel Proust, è la nostra immaginazione la causa dell’amore, non l’altra persona. Quando cerchiamo lo sguardo di un altro non è sempre al nostro partner che voltiamo le spalle, ma alla persona che siamo diventati. Non stiamo cercando tanto un’altra persona, quanto stiamo cercando un altro noi stessi. Contrariamente a quanto si possa pensare, le avventure hanno poco a che fare con il sesso e molto di più con il desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti. La struttura precisa di un’avventura, il fatto che non potrete mai avere il vostro amante, vi porta a volerlo. È di per sé stesso una macchina del desiderio, perché l’incompletezza, l’ambiguità, ti fanno volere quello che non puoi avere. Come si guarisce da un’avventura? Il desiderio è profondo. Il tradimento è profondo. Ma può essere curato. Alcune storie sono le campane a morto per relazioni che stanno già avvizzendo. Ma altre ci daranno la scossa per nuove possibilità. Il fatto è che la maggior parte delle coppie che hanno provato il tradimento, restano insieme. Ma alcune di queste si limiteranno a sopravvivere, mentre le altre saranno davvero in grado di trasformare la crisi in un’opportunità? Saranno in grado di trasformarla in una esperienza di crescita?"

"L'amore tra amanti, in quanto segreto, limitato e segregato, si usa considerarlo "amore sfortunato", ma ... non credo sia la giusta etichetta da affibbiargli. Un amore tra amanti vuol dire stanze di alberghi, baci tra le ombre della sera, sesso truffaldino improvvisato dentro all'auto, ma anche sensazione unica e inequivocabile, difficile da descrivere perché deve restare imprigionata nella mente e dentro al cuore, troppo piccolo per contenere la fierezza di appartenersi, anche se in maniera tanto incompleta e limitata. Sono loro, in fondo, i veri protagonisti vincitori dell'amore, perché sanno essere eroi del loro stesso destino senza pubblicizzarlo; senza doverlo vivere alla luce del sole o dimostrarlo al mondo; lo vivono solitari, ma con tutto sé stessi. Sono loro che continueranno a trainare le narrazioni di mille canzoni, che dell'amore racconteranno il lato più oscuro, il più dissacrante ed imputabile, ma ... forse, anche più vero, fantasioso e spontaneo, perché è il lato dell'amore più difficile,  quello che si vive a piccoli spezzoni,  a puntate irregolari,  a brevi sorsi. Ed è in quegli appuntamenti rubati all'ordinarietà che i protagonisti si sentono in dovere di offrirsi all'altro completamente, per dimostrare il senso assoluto che nutrono per l'altro, che li lega indissolubilmente. Ogni istante vissuto assieme viene assorbito dentro come un miracolo; una medicina con la quale combattere i desolanti silenzi, che condiscono di precarietà la storia d'amore, ricca di gioie e fantasia,  ma anche di tante assenze insostenibili ... impossibili da colmare con qualsiasi rumore, perché gli amanti resteranno per sempre, agli occhi del mondo, silenziosi, segreti e furtivi innamorati temerari dell'amore incompleto".

Il racconto

Osservava le persone camminare lungo il viale adiacente la piazza, assenti, indaffarate ... le osservava da una finestra in legno, sotto un cielo color vaniglia, minacciato da nuvole di pioggia...

Era nella sua stanza, in un pomeriggio agli inizi di aprile. Erano seduti affianco sul letto di lei, dal Mac fuoriuscivano alcune note di un brano che interessava entrambi o, almeno, avrebbe dovuto farlo. Si guardavano, e la musica spiegava le loro emozioni ... "non vorrei che entrassi dentro di me" aveva detto lei, ma in realtà sapeva benissimo che lui poteva entrare dentro di lei, (lei voleva questo) ... "quello che sta accadendo ora, qui dentro, rimane un fatto isolato nel tempo, una bolla di sapone, un'ampolla con due pesci rossi dentro" disse lei, ed era la verità...


C'erano cose, frutto di azioni compiute in prima persona, dalle quali non ci si riprende più. Qualcosa doveva necessariamente morire dentro il petto, bruciarsi. Molto tempo dopo, l'aveva rivista. Le aveva parlato. Non c'era più pericolo nel farlo. Lui sapeva come per istinto che ora non aveva più alcun interesse per quello che lei faceva. Avrebbe potuto accordarsi per un secondo incontro, se uno di loro due l'avesse voluto. A dire il vero si erano incontrati per caso. Era successo nel parco, un'orribile e gelida mattina di febbraio, quando la terra pareva diventare di ferro e l'erba sembrava morta e nulla iniziava a fiorire, se non qualche croco che si era aperto un varco attraverso il suolo unicamente per essere devastato dal vento. Lui camminava in fetta, con le mani ghiacciate e gli occhi che gli lacrimavano, quando la vide, a meno di dieci metri da lui...

Si accorse subito che era cambiata, anche se non riusciva a cogliere il carattere di quel mutamento. Passarono l'uno davanti all'altra quasi senza far mostra di vedersi, poi lui si voltò e la seguì, ma senza provare alcun sentimento di ansia. Sapeva che non c'era più alcun pericolo, che nessuno avrebbe fatto caso a loro. Lei non parlò. Cominciò a camminare in senso obliquo sull'erba, come se volesse liberarsi di lui, poi sembrò rassegnarsi a che lui le camminasse a fianco. Dopo un po' si ritrovarono in una macchia di arbusti laceri e senza foglie, inutili sia a nasconderli che a proteggerli dal vento. Si fermarono. Faceva un freddo terribile. Il vento fischiava attraverso gli arbusti, agitando gli spauriti e luridi crochi. Lui le passò un braccio intorno alla vita. Non vi era musica, ma dovevano esserci delle note nascoste da qualche parte, inoltre, chiunque poteva vederli. Ma non aveva alcuna importanza, nulla aveva più importanza. Se avessero voluto, avrebbero potuto perfino stendersi per terra e fare l'amore. Soltanto a pensarci, la sua carne fu percorsa da un brivido. Lei non rispose minimamente alla stretta del suo braccio, ma neanche tentò di liberarsi. Ora vide che cosa era mutato in lei: il volto era pallido, ed era più magra. Ma non era questo il cambiamento più marcato. Era soprattutto il fatto che il suo essere si era "ammorbidito", come se fosse diventato un liquido che si adatta e si espande ... Si ricordò di una volta che improvvisamente la volle abbracciare con impeto ... si stupì della sua forza incredibile, ma anche dalla sua rigidità e dalla difficoltà che incontrava nel toccare la sua carne di pietra ... Pensò anche che il tessuto della sua pelle doveva ora essere ben diverso da quello che era stato un tempo. Non tentò di baciarla. Non si scambiarono una parola. Mentre tornavano indietro, sull'erba, lei lo guardò in faccia per la prima volta. Fu un'occhiata furtiva, colma di stupore e di vergogna. Lui si domandò se l'origine di questo imbarazzo fosse solo un effetto degli avvenimenti passati, se fosse causato anche dal suo viso ancora più vissuto e dalle lacrime che il vento continuava a spremergli dagli occhi...

Si sedettero su una giostrina per bambini, l'uno accanto all'altra, ma non troppo vicini. Lui si accorse che lei stava per parlare. La vide mentre allungava una goffa scarpa e calpestava e spezzava un rametto. Pareva che i piedi le si fossero fatti più grandi. "Ho tradito, ... lo so" disse lui. Gli rivolse un'altra occhiata piena di vergogna. "A volte" disse lei "la vita minaccia di farci delle cose... cose a cui non puoi resistere, cose che non vuoi neanche immaginare e allora dico "non voglio che accada a me, voglio che accada a qualcun'altra"... ... e dopo puoi anche pensare che il mio era solo un trucco per ingannare il mio ed il tuo cuore; fingo, ... ma non è vero. Quando succede ... il mio cuore si inebria, ... voglio salvarlo, ma non posso fare altro che cederlo alle tue volontà ... Abbiamo desiderato davvero quello che abbiamo fatto? Abbiamo badato solo a noi stessi ..." ... "solo a noi stessi" fece eco lui ... "dopo, i sentimenti verso noi, non sono più gli stessi"... "no" rispose lui, "non sono più gli stessi". A quanto pareva, non c'era altro da aggiungere. Il vento modellava i vestiti attorno ai loro corpi, quasi d'un tratto divenne inopportuno restare seduti lì, senza scambiarsi una parola. E poi, faceva troppo freddo per starsene immobili. Lei mormorò qualcosa, che aveva da fare, e si alzò ... "non ci dobbiamo più rivedere" disse lui ... "si" disse lei, "ci ritroveremo in un'altra vita, quando saremo entrambi gatti"...

Incerto, la seguì per un tratto di strada, tenendosi a mezzo passo da lei. Non parlarono più. Lei non fece alcun tentativo per sbarazzarsi di lui, ma camminava ad un'andatura sufficiente per impedirgli di portarsi al suo fianco. Lui aveva pensato di accompagnarla fino all'altro lato della piazza, ma a un tratto quel procedere l'uno dietro l'altra, nel freddo, gli sembrò inconcludente e insopportabile. Si sentì invadere dal desiderio non tanto di allontanarsi da lei, quanto di trovare un bar per ubriacarsi: ebbe una visione nostalgica, di un tavolo all'angolo, con il giornale e il gin versato senza risparmio ... aveva bisogno di tanfo e calore. Un attimo dopo, e non si trattò di un caso, lasciò che un gruppetto di persone si interponesse fra loro due. Fece un tiepido tentativo di guadagnare terreno, poi rallentò, si voltò indietro e si allontanò nella direzione opposta. Dopo aver percorso cinquanta metri si girò a guardare: la strada non era affollata, ma già non la vedeva più. Ognuna di quelle sagome che camminavano spedite, sarebbero potute essere lei. Si mischiò nella confusione calma, di un giorno qualunque, una molecola tra mille molecole, un innesto di un ingranaggio, una pietra di una recinzione, ... un puntino, nello spazio ... "quando succede" aveva detto lei, "si fa sempre sul serio", e lui aveva fatto realmente sul serio. Non si era limitato a dirlo, lo aveva desiderato, fortemente. Aveva immaginato un ragionamento, disegnato un quadro astratto o forse futurista, si era spinto, a braccetto con la mente ed il cuore ... in un pomeriggio di febbraio. Dopo, il silenzio.

In breve

L.A.M.